domenica 27 gennaio 2013

SPAGNA CAMPIONE DEL MONDO DI PALLAMANO

SPAGNA CAMPIONE DEL MONDO. Otto anni dopo il loro primo trionfo, gli iberici tornano in cima al podio della massima rassegna internazionale. Battuta, anzi umiliata la Danimarca in una delle finali mondiali più impari forse dell'intera storia dello sport in generale.


Le premesse per una battaglia avvincente ed equilibrata tra gli anfitrioni del torneo e gli attuali campioni d'Europa c'erano tutte, ma gli scandinavi, secondo molti i grandi favoriti per il successo finale, non hanno risposto all'appello, lasciando campo libero ad un monologo delle Furie Rosse, che oggi hanno realmente tenuto fede al proprio soprannome.

Partenza sprint dei 'padroni di casa', avanti 3-0, con Antonio García, titolare a sorpresa, ad aprire le danze, ed il portiere del Barça Arpad Sterbik già sugli scudi. Ma pure Niklas Landin c'è ad evitare danni maggiori, tenendo in partita i danesi che, pur tardando cinque minuti a fare il primo goal, paiono superare lo scossone iniziale, ed arrivano a meno uno (6-5 a firma Mikkel Hansen). Segue una fase equilibrata, nella quale tra l'altro Wilbek sostituirà Landin con Yannick Green, ma con la Spagna sempre avanti.

Gli ultimi dieci minuti del tempo, però, sono un festival del goal iberico, propiziato da una grande fase difensiva locale. Tre contropiedi aprono la strada al break decisivo e, dopo l'intermezzo di un time out ed una rete di Nikolaj Markussen, arriva una nuova ondata che travolge gli avversari e le illusioni di potere assistere ad un match aperto. La Spagna trova la rete facilmente, un'irriconoscibile Danimarca invece no, e si arriva alla pausa sul 18-10, per la gioia della maggioranza del pubblico accorso al Palau Sant Jordi di Barcellona. Un po' meno dell'allenatore sottostante ...


La musica non cambia nella ripresa, anzi. Della squadra che aveva impressionato positivamente negli ultimi due anni, battendo gli spagnoli al Mondiale 2011, ai passati Europei ed alle Olimpiadi londinesi, ora non si vede manco l'ombra. Nessuna reazione da Eggert, Lindberg e soci, che spesso e (poco) volentieri incappano nel solito, prodigioso Sterbik. A goal mancato corrisponde puntualmente goal subito, e la tanto attesa revancha assume proporzioni imbarazzanti, toccando le 18 reti di scarto (33-15) al 54'. Persino Valero Rivera (quello in panchina, mentre il figlio ed omonimo, stella del Nantes, sta facendo la sua buona parte in campo) sembra incredulo di fronte a tanta abbondanza. I minuti finali servono a Sterbik per prendersi il meritato applauso dei tifosi ed al sostituto Sierra per esibirsi in alcuni buoni interventi. Alla sirena è 35-19, punteggio che da solo vale più di mille parole.

Difficile compiere valutazioni individuali su un match in cui ad una squadra è riuscito tutto o quasi, ed all'altra è andato tutto (o quasi) storto. Una nota di merito particolare va comunque, oltre che alla difesa in generale ed a Sterbik, al terzino Joan Cañellas, top scorer con le sue sette meraviglie, al già citato Rivera junior ed a Jorge Maqueda e Julen Aguinagalde, a segno cinque volte a testa. Senza dimenticare Alberto Entrerríos, l'unico 'eroe' (assieme ad Albert Rocas), già presente a Tunisi 2005, che proprio oggi ha giocato la sua ultima partita con maglia della selección. Niente male come chiusura di carriera in nazionale. Intanto Rivera 'senior' aggiunge una nuova gemma, dal sapore Mundial, agli innumerevoli trionfi sulla panchina del Barça.


E la Danimarca? Se persino coach Wilbek aveva poco da dire dopo la ydmygelse (umiliazione) odierna, tanto da non presentarsi in conferenza stampa, figuriamoci noi. Forse la definizione più azzeccata è quella nel titolo del 'Copenhagen Post' (vedi sopra). In effetti una squadra così arrendevole e confusa ha stupito tutti. Ma il talento c'è, due anni ai massimi livelli non vengono cancellati da una serata da dimenticare. E siamo convinti che, mettendosi alle spalle esperienze come questa (e facendone tesoro per evitarne di simili in futuro) i danesi potranno togliersi nuove soddisfazioni, e magari centrare quel primo titolo mondiale sfiorato nel 2011 dopo la epica battaglia con la Francia, e stavolta mancato nettamente.

SPAGNA - DANIMARCA 35-19 (18-10)
* STATISTICHE 1 (pdf);
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STATISTICHE 2 (pdf);
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Play by Play (pdf);
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MATCH REPORT (pdf)

sabato 12 gennaio 2013

Mondiale Pallamano maschile 2013: TV e streaming di sabato 12/1

Di sotto trovate i canali televisivi delle partite di oggi.

Cliccare sull'immagine per ingrandire

I link per vederle in streaming sono invece su:

http://www.frombar.tv/c-11.html.



Mondiali Pallamano Spagna 2013: programma sabato 12 Gennaio

Di seguito il programma degli incontri di sabato 12 Gennaio ai Campionati del Mondo di pallamano di Spagna 2013.

Giornata ricchissima con ben undici sfide nel succulento menu odierno. In pratica vanno tutti in campo tranne i padroni di casa e l'Algeria, che hanno già giocato ieri sera. La Francia campionessa in carica debutterà per ultima contro la Tunisia, mentre Mikkel Hansen e la sua Danimarca sfidano, per la prima volta, il Qatar che in questa manifestazione non vince una partita da ormai dieci anni, e difficilmente interromperà il suo digiuno stasera. Test-Argentina per le ambizioni di un Montenegro adesso emergente pure a livello maschile. Impegno quasi 'da allenamento' per la Croazia. Di maggiore interesse si annunciano invece match quali Islanda - Russia, Serbia - Corea, Islanda - Bielorussia e, perchè no, anche Ungheria - Egitto, con il ritorno di Laszlo Nagy in un mondiale vestendo la maglia del suo paese d'origine.

PROGRAMMA GIORNALIERO
15:45 Macedonia - Cile (Gruppo B)
15:45 Serbia - Corea del Sud (Gruppo C)
16:00 Germania - Brasile (Gruppo A)
16:45 Croazia - Australia (Gruppo D)
18:00 Islanda - Russia (Gruppo B)
18:00 Slovenia - Arabia Saudita (Gruppo C)
18:15 Argentina - Montenegro (Gruppo A)
19:00 Ungheria - Egitto (Gruppo D)
20:15 Danimarca - Qatar (Gruppo B)
20:15 Polonia - Belarus (Gruppo C)
20:45 Francia - Tunisia (Gruppo A)

Buena la Prim(er)a. Spagna ok al debutto nel 'suo' Mundial di Pallamano


Niente scherzi. Bastano sei goal, cinque dei quali su rigore (!), tutti a firma Victor Tomás in una dozzina di minuti perché la Spagna risponda alla 'fiammata' iniziale di Abdelkader Rahim (il quale potrà almeno raccontare in giro di aver inaugurato la casella-marcatori del torneo) e di fatto regoli immediatamente la pratica-Algeria, inaugurando nel migliore dei modi il 'suo' Mondiale casalingo di fronte ai dodicimilaquattrocento circa della Caja Magica di Madrid.

Sfida chiusa già nella prima parte, terminata con un eloquentissimo 14-5, punteggio a cui non sono estranei i numeri fra i pali di tal José Manuel Sierra: coadiuvato dall'ottima fase difensiva della 'roja', il portiere del PSG, in campo per tutti i sessanta minuti (Sterbik arriverà in partite di maggior spessore), se l'è cavata egregiamente, specie sui tiri da lontano, ed ha ricevuto il premio come MVP del match. Micidiale pure il pivot Julen Aguinagalde, a segno con un poker dai sei metri. Coach Rivera ha dato spazio anche ai giovani Ariño, Montoro ed Antonio García, tutti bravi a timbrare la porta avversaria, nella quale però Samir Kerbouche non ha sfigurato. Oltre all'estremo difensore, fra gli 'ospiti' nota di merito per l'ala Mohamed Aski Mokrane, autore di un pokerissimo dai sei metri, dai quali non ha sbagliato nulla.

Il parziale di 11-0 materializzatosi in 16 minuti (dal 20° al 36°) ha portato i binari del match su uno score imbarazzante (19-5), in seguito aumentato fino al 23-8; solo negli ultimi minuti, quando la Spagna tira il freno, l'Algeria riesce ad rendere un pochino meno pesante il divario.
Fotografia tratta dal sito ufficiale IHF

Comprensibile soddisfazione, nelle interviste del dopo-partita, per Valero Rivera, che sottolinea la grande prova difensiva dei suoi, e J.M. Sierra, mentre sul lato algerino rimane comunque la 'gioia' di aver preso parte all'incontro inaugurale di un Campionato del Mondo, con relativa copertura mediatica inusuale per loro. I battuti di venerdì proveranno a fare meglio di fronte ad avversari più accessibili, mentre la Spagna tornerà in campo lunedì 14 (ore 19) contro un'altra nordafricana, ma di caratura sulla carta ben superiore: l'Egitto.

Prima però ci aspetta un sabato di fuoco con tutte le altre squadre in campo, sommando qualcosa come 11 incontri in pochi giri d'orologio.

* GRUPPO D: SPAGNA - ALGERIA 27-14 (14-5)

DATI E STATISTICHE DEL MATCH (documenti pdf):
** Statistiche 1;
** Statistiche 2;
** Play-by-Play;
** Score Individuali

lunedì 22 ottobre 2012

EHF Champions League: Kielce a gonfie vele, Amburgo d'autorità. Ademar e Flensburg fanno un punto per uno ...

La Velux EHF Champions League ha un poker di regine. Il Vive Targi Kielce risponde con altrettanta autorità ai precedenti trionfi di Barcellona Intersport, Metalurg Skopje e Veszprém raggiungendole nel club delle squadre rimaste a punteggio pieno dopo i primi quattro turni.

** Gruppo C:
Chambéry (Fra) - Vive Targi Kielce (Pol) 26-36 (15-18)

I campioni di Polonia umiliano, a casa sua, lo Chambéry Savoie facendo carta straccia delle volontà - e dell'obbligo - di riscatto dei malcapitati francesi, che ancora non riescono a togliersi le stimmate di quello sgraditissimo zero in classifica. Partenza-sprint degli ospiti: fra ottime parate e reti piuttosto facili, la premiata ditta Sławomir Szmal - Ivan Cupić lancia il Vive Targi sul 6-2 dopo appena sei giri d'orologio. La riscossa è affidata al braccio di Edin Bašić, la cui doppietta porta i savoiardi a meno uno dopo una dozzina di minuti.

La difesa dello Chambéry funziona, l'attacco invece non molto, ed un doppio errore dai sette metri nel primo quarto d'ora certamente non aiuta, per quanto i due pivot (Grégoire Detrez e Bertrand Gille) si diano da fare. Qualche palla persa di troppo nei cinque minuti prima dell'intervallo costa caro ai padroni di casa: Michał Jurecki e Rastko Stojković li puniscono e scavano un solco (15-18) già importante.

L'inizio ripresa è una piccola bottega degli orrori (errori), con imprecisioni in attacco e due minuti ad accumularsi un po' su entrambi i lati. A subirne i contraccolpi maggiori è lo Chambéry, che al 39° vede il distacco salire a quattro lunghezze. E' l'inizio della fine per i francesi, che a dispetto dei cambi tentati da mister Cavalli non riescono a fermare i vari Bartosz Jurecki, Ivan Cupić e Tomasz Rosiński, né a disinnescare davvero la mina-Szmal in porta. Si entra nell'ultimo quarto di partita con il Kielce avanti 26-19, ed i giochi ormai strafatti. Quando il veterano Uroš Zorman decide di partecipare alla festa, a suon di reti ed assist, la differenza toccherà la doppia cifra.

Ormai sicuro dei due punti, coach Wenta sceglie il turnover, dando spazio pure a Grzegorz Tkaczyk, di ritorno da un infortunio. Il 36-26 della sirena non lascia dubbi sui valori in campo e sulla serietà del 'candidato Kielce' al posto di nuovo campione d'Europa. Grazie ad una miglior differenza reti rispetto al Metalurg, la corazzata polacca mantiene pure la testa del proprio girone.

Nel dopo-partita Cyril Dumoulin, estremo difensore dei francesi, si è espresso così: 'siamo rammaricati perché nel primo tempo stavamo giocando bene. Nel secondo invece abbiamo perso troppe occasioni, eravamo ancora stanchi per la partita di giovedì scorso con il Paris Saint Germain, e non avevamo rotazioni sufficienti. Cercheremo di trovare le soluzioni adatte, ma in questo momento i problemi sono molti, e pensare al passaggio del turno sta diventando assai difficile. Stasera il Kielce ha dimostrato di essere una seria pretendente alla Final Four '.

** Gruppo A:
Ademar León (Spa) - Flensburg-Hand. (Ger) 29-29 (15-16)

Nel proprio raggruppamento il Flensburg-Handewitt SG scivola in seconda posizione dopo il mezzo stop impostogli dal Reale Ademar León. In terra di Spagna si è visto un match avvincente, impreziosito dal duello fra cannonieri: Carlos Ruesga ha vinto (7-6) questa battaglia contro Anders Eggert, ma nella classifica generale dei top scorer di Champions rimane avanti l'ala destra danese in forza al club tedesco: 33 reti a 30 dopo quattro giornate.

Il primo tempo della sfida domenicale è di marca ospite, però il Flensburg sbaglia un po' troppo in fase offensiva, e all'intervallo si trova il nemico alle calcagna. L'equilibrio prosegue nella frazione seguente, con vantaggi alternati. Gli spagnoli non sanno approfittare a fondo dell'espulsione (3x2 minuti) di Tobias Karlsson tra le fila avversarie, ed è anzi il Flensburg a fuggire sul 28-25, specie per merito delle parate di Mattias Andersson. Ma l'Ademar impatta velocemente, e mette pure il naso avanti grazie a Diego Pinero. Il 'solito' Eggert sigilla la parità definitiva, con Andersson che nega agli spagnoli la vittoria all'ultimo tiro e salva l'imbattibilità dei suoi.

** Gruppo A:
HSV Hamburg (Ger) - Partizan Belgrado (Srb) 30-24 (17-13)

Il pareggio in Castiglia lascia l'Amburgo come leader solitario del gruppo. I tedeschi superano i molti infortuni (Lijewski, Bitter, Hens, Lacković, Jansen, Carlén...) e la resistenza offerta da un buon Partizan Belgrado, battendo i serbi di sei lunghezze. La difesa 'improvvisata' da coach Martin Schwalb funziona in maniera soddisfacente, e Michael Kraus (otto reti) e soci fanno la loro brava parte in attacco.

Gli ospiti tengono testa all'HSV per un quarto d'ora circa, poi i padroni di casa, pur senza travolgere gli avversari, cominciano ad incrementare il divario, che sarà di quattro reti alla pausa lunga e arriverà fino a sette (23-16) intorno a metà ripresa, approfittando di una difesa balcanica che non ha soddisfatto completamente mister Alexander Brković.

Francia: il Montpellier va nuovamente a segno. Il Dunkerque resta in scia al PSG.


Se in Europa il Montpellier Handball rimane invischiato nei bassifondi del proprio girone, con solo in punto conquistato in quattro partite, i campioni di Francia possono trovare sollievo almeno in ambito domestico.

Dopo la vittoria a spese del Saint-Raphaël, infatti, è giunta una nuova nota positiva: gli uomini di Patrice Canayer si sono imposti domenica sul campo dell'Ivry, con lo score finale di 32-28. Fondamentale l'apporto dei fuoriclasse William Accambray e Michaël Guigou (17 reti in due) ma anche quello del meno noto Mathieu Grébille, a segno in una mezza dozzina di occasioni. Non schierato invece Dragan Gajić, nonostante lo sloveno avesse ricevuto da un giudice il nulla osta per il suo rientro in campo.

I due punti messi in tasca nel week-end hanno riportato il MAHB fino al quarto posto della Ligue 1, attualmente condotta da un inarrestabile Paris Saint Germain, vincitore sei volte su altrettanti incontri. Il successo infrasettimanale sul campo dello Chambéry (al tappeto pure in Champions League) ha consacrato la leadership della 'squadra del petrodollaro', che ora si trova come principale avversario, almeno numericamente, l'Handball Grand Littoral Dunkerque, unica formazione imbattuta assieme alle stelle della capitale francese.

Ma i vari Guillaume Joli, Kornel Nagy e Sébastien Bosquet (a segno venti volte in tre sabato sera), non hanno convinto troppo sul campo del modesto Sélestat, rischiando di compromettere nel finale una gara che sembravano avere in pugno già nella prima parte, e conclusasi sul 27-25 per gli ospiti. Difficile che una tale squadra possa davvero creare seri grattacapi alla corazzata dello sceicco.

Ne sapremo di più, comunque, dopo lo scontro di giovedì prossimo che, guarda caso, vedrà di fronte proprio Montpellier e Dunkerque. Con possibilità di 'rivincita', ma a campi invertiti e nella finale di Coupe de La Ligue, domenica 28. Il rischio concreto è che, come dice il proverbio, tra i due litiganti (MAHB ed USDK) sia davvero il terzo (PSG) a godere.

domenica 21 ottobre 2012

EHF Champions League: Barça trionfatore a Zagabria. Metalurg OK. Oggi tre partite.

In questo post trovate risultati e dettagli delle sfide giocate ieri (sabato 20 Ottobre 2012) in Velux EHF Champions League maschile, con protagoniste soprattutto Barcellona e Metalurg Skopje, vincenti e convincenti. In più una breve introduzione al programma odierno, con tre incontri nel menu.

** Croatia Osiguranje (Cro) - Barcellona Intersport (Spa) 21-32 (12-13)

Il Barcellona Intersport continua il suo cammino per i mari europei a vele spiegate. L'ultima vittima della schiacciasassi blaugrana non è un avversario qualunque: il Croatia Osiguranje Zagabria, protagonista (ai tempi) di epici duelli con i catalani, anche se oggi non al top della sua gloriosa storia.

Il pubblico delle grandi occasioni - circa 12 mila fans sugli spalti - non evita agli uomini di Slavko Goluža una punizione forse eccessiva per quanto visto in campo. I padroni di casa, infatti, onorano il match almeno per un tempo. La partenza non poteva essere migliore per i balcanici: 5-2 dopo nemmeno dieci minuti. Reazione immediata avversaria (5 pari all'11°), ma trascinati da Zlatko Horvat, infallibile dai sette metri e top scorer dei suoi assieme a Stepancić, e Marino Marić, nonché dalle parate del giovane Filip Ivić (una decina solo nella mezz'ora iniziale) gli slavi tornano a pigiare sull'acceleratore: ed è subito 9-5 (poi 10-6).

A quel punto Xavi Pascual corre ai ripari: time-out e Barcellona momentaneamente 'rimodellato', con Dani Sarmiento e Raúl Entrerríos al centro dell'attacco, Siarhei Rutenka come pivot per attirare su di sè la difesa rivale e permettere a Juanín Garcia ed Albert Rocas di colpire dall'ala. Ed alternando 5-1 e 6-0 in fase difensiva. Funziona: il Barça comincia a segnare, gli altri a perdere palloni, ed il parziale di 7-2 che ne consegue porta addirittura gli ospiti in vantaggio (13-12) all'intervallo.

I croati, encomiabili per (buona parte dei) trenta minuti inziali, non si arrendono, e tornano avanti (14-13) al rientro in campo. Ma è l'ultimo, illusorio fuoco di paglia. Gli iberici stringono le maglie in difesa, Sterbik come al solito fa il proprio dovere, e per il contropiede ospite è un gioco da ragazzi punire e ripunire gli avversari. Juanín e Rocas colpiscono in serie, ne esce un mega-parziale di 11-1 che taglia le gambe alla truppa di Goluža e manda il tabellone sul 15-24 con una dozzina di giri dell'orologio rimasti.

Tanto che Pascual lascia ora spazio alle 'seconde linee', compreso Mikel Aguirrezabalaga. Ma se fidarsi è bene, non fidarsi è meglio: basta una mini-reazione locale con tre reti di fila perché il coach spagnolo chiami un altro time-out per spezzare il piccolo momento favorevole dei rivali e 'scaldare' i suoi a dovere. Missione compiuta: i vari Sarmiento, Aguirrezabalaga eccetera non si distraggono più e tornano ad incrementare il gap, sino al più undici conclusivo siglato dal giovane (23 anni) gigante (2 metri e 12) Ángel 'Pichu' Montoro, terzino destro arrivato in estate dal Reale Ademar León.

Punteggio finale (21-32) bugiardo; i ragazzi del Croatia Osiguranje hanno finito per pagare la loro inesperienza e la panchina corta, ma non senza mettere in mostra buone cose. Ed i complimenti di Arpad Sterbik nel dopo-partita appaiono sinceri e meritati: 'voglio congratularmi con lo Zagabria, specialmente con il portiere Filip Ivić, oggi il loro giocatore più importante, che ha fatto parecchie buone parate. Nel primo tempo ci hanno sorpresi: pensavamo giocassero più veloce, ed invece hanno tenuto il ritmo lento, abbassando pure il nostro'.

Al portierone di origine serba fanno eco le parole di Xavier Pascual: 'E' stata una buona gara. Nel primo tempo lo Zagabria ha difeso bene impedendoci di costruire un maggior vantaggio. Nel secondo siamo migliorati in fase difensiva e ciò ha portato molti goal 'facili' in contropiede, tanto che alla fine poteva addirittura sembrare che avessimo vinto comodamente'.

In realtà non è così: il Croatia Osiguranje ha avuto i suoi meriti. Ma ciò serve solo da parziale consolazione a Slavko Goluža: 'E' un peccato che non siamo riusciti ad aumentare il nostro vantaggio nella prima metà di gara. Nella seconda poi abbiamo commesso troppi errori tecnici, che di sicuro hanno aiutato il Barcellona. Quindi ho scelto di dare a tutti i nostri giovani giocatori la chance di provare cosa significa essere in campo in una partita di tale livello, di fronte a dodicmila persone. C'è ancora molto da lavorare, ma io sono fiducioso. Cos'altro posso aggiungere? Quelli sono il Barça, contro di loro devi giocare al massimo per l'intera partita. Appena cali un attimo, ti puniscono e ti battono. Punto'.

** HC Metalurg Skopje (MAC) - St. Petersburg HC (RUS) 32-19 (15-11)

Non solo Barça. Anche il Metalurg Skopje, facendo corsa parallela ai catalani, rimane a punteggio pieno dopo quattro partite, seppure in un gruppo differente. Come Rutenka e soci, anche gli uomini di mister Červar sono stati protagonisti di un grande secondo tempo, terminando con l'asfaltare il malcapitato San Pietroburgo, rimasto a lottare per il quarto posto con due punti dopo quattro turni.

A dir le verità, la partita di scena ieri nella capitale macedone sembrava indirizzata sul verso giusto (per i padroni di casa) già allì'intervallo: 15-11. Grande protagonista l'estremo difensore Darko Stanić: 15 salvtaggi fra primo tempo e metà ripresa, quando Červar decide di dare spazio alla sua riserva. Non male, per usare un eufemismo, neppure Renato Vugrinec, veterano terzino destro sloveno in grado di perforare la difesa russa per 11 volte. A Skopje è grande festa, ed in molti sono curiosi di vedere sin dove può arrivare il 'piccolo' Metalurg che sfida le grandi d'Europa.

Oggi di scena un tris di partite per completare il terzo turno. Di particolare interesse la sfida in Spagna tra il Reale Ademar ed il Flensburg che punta a tornare capolista solitaria del gruppo A (o quanto meno a condividere la leadership con i 'vicini di casa' dell'Amburgo, stasera favoritissimi contro il Partizan Belgrado) mentre in Francia va in onda il testa-coda Chambéry - Kielce. Primi punti per i transalpini o nuova aggiunta alla collezione di vittorie dei forti polacchi?

TUTTI I MATCH comne al solito sul portale LaOla1.tv, mentre le due sfide con le tedesche coinvolte vanno in TV sul versione germanica di Eurosport.

** h. 16:00 - GIRONE A:
HSV Hamburg (Ger; 5) - Partizan Belgrado (Srb; 2)

** 17:30 - GIRONE A:
Reale Ademar León (Spa; 2) - Flensburg-Hamndewitt (Ger; 5)

** h. 19:00 - GIRONE C:
Chambéry Savoie (Fra; 0) - Vive Targi Kielce (Pol; 6)